giovedì 27 dicembre 2012

Recensione per The gap di Michele Jaffe. TRAMA: Quando Jane si trasferisce nel New Jersey, la nuova scuola le sembra una meraviglia: fa subito amicizia con le due ragazze più in vista dell’istituto, Kate e Langley, entrambe ricchissime e bellissime. Il trio diventa inseparabile e il loro tempo trascorre senza preoccupazioni tra la scelta di un abito e i commenti sui ragazzi. Una notte, però, Jane viene scaraventata da un’auto un corsa e finisce priva di sensi in un cespuglio di rose. Quando si risveglia in ospedale, non ricorda nulla di quanto è accaduto e il suo corpo è completamente paralizzato; inoltre riceve strani regali da un ammiratore che rimane nell’ombra e una serie di telefonate minacciose. Tutte le persone che le stanno attorno sono convinte che Jane abbia delle allucinazioni causate dai medicinali, ma un po’ alla volta lei riesce a mettere insieme i pezzi e a ricostruire la sera dell’incidente. Quello che scoprirà sarà lontano da ogni possibile verità e la trascinerà in un incubo che sembra non avere fine…

Ho rimandato a lungo la lettura di questo libro perché ,come mi capita sempre ,la cover non catturava la mia attenzione. Ovviamente quella americana è migliore,ma non appena mi sono immersa tra le pagine mi sono pentita amaramente di averlo trascurato così a lungo. E’ un thriller ricco di suspense che tiene il lettore con il fiato sospeso fino alla fine . Il titolo originale è Rosebush(cespuglio di rose) che ha a che fare con il luogo in cui viene trovato il corpo della protagonista. Lei è Jane Freeman ,una ragazza maledettamente determinata ad emergere tra tutti per la paura di essere messa da parte e ignorata. Dopo essersi trasferita dall’Illinois in New Jersey per via del lavoro della madre Rosie,Jane inizia a frequentare la Livingston High School. Il suo esordio non è dei migliori,ma la fortuna vuole che riesce in breve tempo a trovare due amiche,che sono le più popolari della scuola. Kate Valenti(figlia del reverendo Joseph Carter)bellissima e brava in arte drammatica e Langley Winterman che tutti considerano dal cuore di pietra. Kate e Langley insieme a Elsa Blanchard formano Le tre Modattiere. Sono le ragazze “in” dell’istituto,quelle che vestono ricercate,quelle che dettano moda e che tutte imitano,quelle volute da ogni ragazzo. Quando Jane entra nel gruppo viene estromessa Elsa,e la sua vita subisce una svolta radicale. La Jaffe è molto brava ha ricreare l’ambiente scolastico americano,come eccelle nel caratterizzare lo spirito adolescenziale di oggi,con il bisogno incessante di apparire e non rimanere soli. Ben presto Jane si accaparra il ragazzo dei suoi sogni David Tish(ex dell’amica Nicky di Savoia).
David è tutto ciò che desidera,bello, carino e gentile. Un batterista dotato di talento. Conosce anche Oliver Montero,amico stretto del ragazzo,un tipo di classe che esce solo con tipe ricche e belle. La vita di Jane inizia a girare per il verso giusto lasciandosi alle spalle la tragedia della morte della sua migliore amica Bonnie. Ora ha un ragazzo,due nuove amiche,è voluta e ammirata,ma non è tutto bello come sembra. Kate e Langley ,le due coprotagoniste,sono forse le figure meglio riuscite di questo intrigante romanzo. Vengono rivelate a mano a mano che la storia si dipana fra continui flashback dove Jane ci mostra nella nebbia dei ricordi cosa le è accaduto realmente. Il libro si apre con la protagonista in un letto d’ospedale,paralizzata dal collo in giù e senza memoria recente. Conosciamo la madre Rosie(lavora in politica),la sorella Annie,il fidanzato della madre Joe e realizziamo ,dai fiori che riceve ,che è ben voluta da tutti. Da qui il ritorno al passato è un viaggio lento e doloroso. I ricordi della notte dell’incidente sono inquietanti. David è un traditore,l’amico Scott(fotografo)è uno stalker,Oliver nasconde molte cose,Elsa non è così pazza come tutti credono e persino Jane non è innocente. Lei nasconde un oscuro segreto sulla morte della sua amica e ci mostra un suo lato che mi ha lasciata sbigottita a lungo. Niente è quello che sembra. Persino la stagista della madre,Sloane Whitley,finirà per pagare lo scotto per qualcosa non desiderato. La tensione di questa storia è davvero tanta. Il colpevole sa il fatto suo ed è un grande manipolatore nel fare ricadere la colpa su altri,tanto che si finisce per sospettare di tutti. Le minacce di morte e le situazioni quasi da horror creano l’atmosfera ideale per un thriller. E’ impossibile non fremere di paura nelle scene finali con una siringa fatale,come è impossibile evitare di cambiare opinione su ogni personaggio. Tutti nascondono qualcosa. Tutti fanno soffrire Jane. Tutti tranne Pet ,il volontario dell’ospedale. Non ho potuto fare a meno di appassionarmi a questo romanzo e trepidare per poi odiare Jane per ciò che è,una ragazza fredda e a tratti priva di cuore. Il suo rifiuto della madre(per altro molto egoista),la cattiveria nei confronti del patrigno,la sua poca considerazione per gli altri. Niente la fa veramente brillare per qualcosa.
Lei è tutto ciò che vorrebbe essere una ragazza oggi. Durante il suo percorso però,sarà costretta a ricredersi su molte cose e a dover fare un bell’esame di coscienza. E’ un personaggio ben lontano dai soliti cliché,è sì la figura femminile in cerca di notorietà,ma di lei non emergono molti aspetti positivi. La sua condizione fisica mi ha fatta ripensare a La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock e come per il film,ho apprezzato molto il risvolto giallo e la narrazione in prima persona che chiaramente è la manifestazione dei pensieri della protagonista. I fatti non hanno un ordine logico,emergono da una mente provata dalla paura e dal dolore,ma sono ben posizionati e creano un intreccio ben architettato che non lascia nulla al caso. E’ forse uno dei più bei thriller adolescenziali che ho letto finora.

Michele Jaffe è nata a Los Angeles ed è autrice della serie young adults Bad Kitty e di thriller e romanzi per adulti. Uno dei suoi racconti Kiss and Tell (Provaci ancora, signorina Kiss) fa parte della raccolta di racconti Danze dall’Inferno . Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Letterature comparate ad Harvard, ha abbandonato il mondo accademico e ha deciso di dedicarsi alla scrittura. Attualmente vive a New York.
Recensione per Il messaggero dell’angelo di Heather Killough-Walden. TRAMA: Juliette Anderson sta lavorando alla sua tesi di dottorato e si reca in Scozia, terra d’origine dei suoi genitori, per fare delle ricerche antropologiche. Non appena mette piede in Caledonia, si ritrova davanti a una nuova realtà decisamente incredibile. Improvvisamente capisce di essere in grado di curare le ferite e di manipolare i fenomeni atmosferici: può scagliare fulmini, far scatenare una tempesta, dissipare la nebbia. Presto scopre anche di poter utilizzare la telecinesi come arma di difesa. Juliette conoscerà un uomo, incredibilmente bello e sensuale, dai capelli scuri e gli occhi argento. Un uomo che, senza dire una parola, le è andato incontro e l’ha baciata, con la passione e il desiderio di chi dopo secoli rincontra la propria sposa. È Gabriele, l’arcangelo a cui lei è destinata. Ma lei ancora non lo sa.
Secondo volume della serie Lost angels. Attesissimo da molti ,soprattutto da me. Dopo il precedente romanzo La notte degli angeli caduti non ho potuto far a meno di gettarmi a capofitto in questa nuova e bellissima storia d’amore,perché è di questo che si tratta. La Walden è davvero una grande scrittrice. Se il primo libro mi è piaciuto,questo ha davvero superato ogni mia aspettativa. Coinvolgente e intrigante sin da subito. Non abbiamo difficoltà a ricordare la storia di partenza perché la scrittrice fa molti riferimenti al passato rispiegando la mitologia senza risultare noiosa ,ripetitiva o pesante. Ovviamente ritroviamo tutti gli arcangeli del romanzo precedente,ma stavolta la storia è incentrata su Gabriele. E’ questa una figura sola ,ma estremamente umana. Una creatura compassionevole e votata ad aiutare il prossimo,Gabriele vive in Scozia ,ma aiuta sempre i suoi compagni. Da secoli attende la sua cherubina e se la ritrova proprio dove meno se lo aspetta. Nello stesso albergo dove risiede per il maltempo. Il loro incontro è come un fulmine a ciel sereno. Bellissima la scena di lui che la inchioda al muro del bar e la bacia quasi subito. La Walden è in grado di trasportarci con la fantasia dove vuole lei. Ogni sensazione viene descritta in modo impareggiabile,le emozioni dei personaggi diventano quelle del lettore stesso che viene stregato dalla facilità con la quale la scrittrice riesce a mettere tutto su carta. Ottimi dialoghi,una storia d’amore intensa e passionale con un degno livello di sensualità che non sconfina mai nel volgare ma che spazia molto nel sentimento. I due protagonisti vengono caratterizzati con estrema perizia. Sono bellissimi,a loro modo carismatici e buoni fin nel profondo. E’ sempre presente Samael di cui ancora si ha difficoltà a capire da che parte sta. Ritroviamo a cherubina Eleonor,compagna di Uriel e si staglia già all’orizzonte (la conosciamo appena)la futura consorte di Azrael. Ancora un combattimento finale e una trasformazione che permette ai protagonisti di poter saldare il loro legame.
Può sembrare che la Walden crei la storia d’amore con troppa rapidità,ma è quella sorta di “imprinting” che si genera nella coppia a fare tutto. I sentimenti sopraggiungono con la rapidità di un fulmine perché ogni cherubina è stata creata per un arcangelo e l’amore immediato è la cosa che li unisce più di ogni altra. Seppure la storia non sia originalissima ,l’ottima capacità descrittiva della scrittrice ripaga di gran lunga questa piccolissima pecca. Ogni personaggio ha il proprio posto e la mitologia come i retroscena sono sempre ben spiegati. Nulla è lasciato al caso o troppo contorto da capire. I piani dei cattivi come quelli dei buoni sono chiari e determinanti per l’andamento del libro. E’ forse il sentimento fra Gabriele e Juliette a fare da padrone con delle descrizioni così evocative da scaldare il cuore. Gabriele non è solo bello e forte,ma una creatura mistica,dolce,accattivante e piena di fascino . Juliette dal canto suo è la bontà fatta persona. Come tutte quelle della sua specie ha dei poteri,può curare,dominare le tempeste,spostare gli oggetti,ma può soprattutto amare Gabriele Black. Appassionante dalla prima all’ultima pagine,si legge con il piacere di chi ama i buoni libri e sa godersi una dolce storia d’amore. Consigliatissimo.

                                                         

Heather Killough-Walden è nata e vive in California. Ha al suo attivo dieci romanzi. Le sue serie hanno dapprima spopolato in rete in formato e-book, raggiungendo cifre di vendita sbalorditive, per poi essere pubblicate da una prestigiosa casa editrice americana. Attualmente ogni sua nuova uscita si colloca in vetta alle classifiche. Con il primo titolo della serie sugli Angeli caduti, La notte degli Angeli caduti, Heather Killough-Walden si è affermata tra le voci di punta del genere paranormal, ai livelli di grandi autrici come Lara Adrian e J.R. Ward.
Recensione per Balthazar di Claudia Gray. TRAMA: I fantasmi tormentano Skye. Vogliono farle rivivere l'istante in cui hanno esalato l'ultimo respiro, l'incubo finale. Non le danno tregua, dal giorno in cui ha lasciato l'accademia di Evernight. Ormai lontana da lì, Skye non ha dimenticato Balthazar. Lo ha guardato con adorazione tra i corridoi della scuola, senza alcuna speranza, per due lunghi anni, e ora Balthazar è il suo professore di storia. Ma non è solo un professore. Balthazar è un vampiro. E Redgrave, un vampiro molto più spietato e feroce di lui, è sulle tracce di Skye, e la vuole a ogni costo. Mentre lottano per sopravvivere, Skye e Balthazar devono fare i conti con una scia di odio e rancore lunga quattrocento anni. Fino a scoprire che se il passato ti insegue, solo l'amore ti può salvare.
                                                 
Spin-off della celeberrima serie Evernight che mi ha lasciata pienamente soddisfatta,più della serie stessa. Questo volume è totalmente incentrato sulla vita passata e presente di Balthazar,il vampiro già conosciuto e innamorato di Bianca. Qui è il vero protagonista è tiene la scena in modo impareggiabile. La Gray ha realizzato un bel romanzo ,scritto in terza persona,che dà l’impressione che probabilmente ci sarà un seguito. Accanto al protagonista ritroviamo un’altra conoscenza a noi nota. Skye che in Afterlife aveva prestato il suo corpo a Bianca. Skye ormai single, dopo essere stata lasciata dal ragazzo ed aver perso il fratello Dakota,lascia Evernight e torna a studiare nel suo paese,ma dopo la possessione da parte di Bianca,per lei le cose sono molto diverse. Nei posti in cui sono morte le persone lei ne rivive il ricordo e ne assorbe le emozioni. Non riesce a controllare il suo potere e Lucas le manda in aiuto Balthazar per controllare che tutto vada bene. Skye ha sempre avuto un debole per lui e ,complice la situazione,il sentimento diventa lentamente reciproco. Ma Balthazar è un vampiro mentre Skye è un’umana. C’è un mondo intero a separarli e in più ci si mette di mezzo Redgrave ,il sire di Balthazar che lo rivuole con lui e vuole anche il sangue di Skye perché in grado di far rivivere nei vampiri il ricordo di come è essere in vita.
La storia è ben costruita ,come i personaggi sono ben presentati. Troviamo un Balthazar che indossa le vesti di professore di storia per proteggere Skye e a mano a mano che la storia va avanti ne conosciamo il passato. Cosa lo ha reso quello che è,chi ha perduto,il motivo per cui ha trasformato la sorella Charity . E’ proprio quest’ultima che insieme a Redgrave darà del filo da torcere ai protagonisti che per mantenere saldo il loro amore dovranno affrontare numerose prove. Ho amato molto il modo in cui la Gray è stata capace di costruire questa dolce storia d’amore. Non è il classico colpo di fulmine. Si tratta piuttosto di un sentimento che sboccia gradualmente ,soprattutto in Balthazar che è quello più restio a lasciarsi andare per via del suo essere vampiro e del fatto che le persone che lui ama vengono sempre ferite. I suoi flashback nel passato aiutano il lettore a immergersi in vari periodi storici visto che il protagonista ha più di 400 anni e ci permettono un’introspezione accurata di questo personaggio complesso e pieno di sentimenti contrastanti. Anche se all’inizio ho pensato che fosse un modo come un altro per pubblicare un nuovo libro,mi sono dovuta ricredere.
La storia cattura l’attenzione e piace. Una notevole compresenza di personaggi secondari(fra cui Costantia,vampira e ex-amante di Balthazar) aiuta a mantenere saldo l’impianto narrativo che non pecca mai di monotonia o noia. Tutto è sapientemente dosato: emozioni,azione e sensualità. Anche la protagonista femminile è ben centrata. Skye ci viene mostrata per quello che è. Un essere umano che si trova ad affrontare un mondo sconosciuto e pericoloso e soprattutto un potere mai sperimentato prima. Dovrà gestirlo,fare i conti con il passato,portare Balthazar ad amarla e barcamenarsi tra la scuola , la famiglia e un ex- ragazzo spesso fra i piedi. La Gray però sa il fatto suo e un semplice spinn - off si è appena trasformato in un buon libro.
Claudia Gray è lo pseudonimo dell'autrice newyorkese Amy Vincent. Prima di iniziare a scrivere ha cambiato un sacco di lavori: è stata avvocato, giornalista, disc-jockey e cameriera. Per creare il mondo di Evernight, Stargazer, Hourglass e Afterlife ha tratto ispirazione dai suoi interessi e dalle cose che la appassionano, come le vecchie case abbandonate, i classici del cinema, lo stile vintage e la storia. La copia di un vecchio libro sui misteri irrisolti trovata a casa dei suoi nonni è probabilmente la causa della sua passione per il Titanic e i licantropi. Altra sua opera Fatefull.

lunedì 17 dicembre 2012

Recensione per Il bacio rubato di Lara Adrian. TRAMA: Un antico castello nelle Highlands scozzesi ospita uno scintillante gala natalizio, ma la bella vedova Danika MacConn si sente terribilmente sola in mezzo alla folla: non riesce a dimenticare il suo amore perduto, un guerriero dell'Ordine caduto in battaglia. Ben presto però si ritrova ad affrontare un problema più grande: le insidiose avances di un pericoloso boss della malavita di Edimburgo. Danika scopre un alleato inatteso nell'enigmatico braccio destro del boss, Brannoc, un uomo che emana calore, pericolo e un'oscura minaccia - e che sembra in qualche modo dolorosamente familiare. Brannoc ha le sue buone ragioni per tenere fuori Dani dall'attività del datore di lavoro... e tenere sepolti tutti i suoi segreti. L'ultima cosa di cui ha bisogno è una storia con una donna che tenti la parte più selvaggia della sua natura; specialmente quando quella donna è Danika MacConn, l'unica in grado di metterlo in ginocchio.


Ho atteso l’uscita di questo nuovo romanzo della Adrian con grande trepidazione e per la prima volta sono rimasta profondamente delusa. Siamo al decimo volume della lunga saga La stirpe di mezzanotte che ho letto alla velocità della luce. Le storie sono sempre state ben scritte e con una trama avvincente. La giusta dose di azione e sensualità creavano atmosfere belle e piene di fascino,ma stavolta non ci siamo proprio. Innanzitutto il libro è molto,ma molto breve;ho come avuto l’impressione che l’autrice lo abbia scritto con poco entusiasmo. I protagonisti sono Brannoc e Danika,due appartenenti alla stirpe dei vampiri che si sono già conosciuti in giovane età e che qui si riscoprono innamorati dopo aver perso i rispettivi compagni. Onestamente non sto criticando la stile della Adrian che è pur sempre un’ottima penna,ma qui non c’è proprio storia. I personaggi principale vengono a malapena descritti nell’aspetto fisico,non vengono caratterizzati quasi per nulla se non attraverso poche e spicciole vicende. La storia d’amore è priva di spessore e di vero sentimento,non ha tempo di crescere e svilupparsi come di solito un buon scrittore sa fare. Niente colpi di scena,niente azione,un minimo livello si sensualità infarcito di qualche termine crudo che guasta solo quel po’ di atmosfera appena creata. Stavolta la Adrian non ha saputo trasmettermi alcuna emozione vera,probabilmente perché l’impianto del romanzo sembra letteralmente frammentario. I sentimenti dei protagonisti sono poco credibili. Lei ,vedova da un anno,ri riscopre perdutamente innamorata in una notte. Lui,dopo aver perso moglie e figlio insieme ,cerca vendetta e ritrova in Danika,moglie del suo migliore amico, un amore della sua giovinezza a cui ha preferito non rovinare la vita. I due non fanno a tempo a ritrovarsi che finiscono l’uno nelle braccia dell’altro. Davvero poco convincenti come coppia . Ritroviamo appena i personaggi dei romanzi precedenti che ci appaiono solo tramite una telefonata che probabilmente è contemporanea al romanzo Il bacio immortale. Ovviamente ci sono riferimenti alle storie già lette,ma niente di più. Nessun ritorno,nessuna vera presenza. Ci sono solo Brannoc e Danika che non lasciano grande spazio alla fantasia e non sono in grado di catturare l’entusiasmo del lettore come la Adrian è solita fare. Un vero peccato.


La Serie: "La Stirpe di Mezzanotte" 1. Il Bacio di Mezzanotte (2010) - Lucan e Gabriel 2. Il Bacio Cremisi (2010) - Dante e Tess 3. Il Bacio Perduto (2010) - Tegan e Elise 4. Il Bacio del Risveglio (2011) - Rio e Dylan 5. Il Bacio Svelato (2011) - Nikolai e Renata 6. Il Bacio Eterno (2011) - Andreas Reichen e Claire 7. Il Bacio Oscuro (2012) - Kade e Alexandra 8. Il Bacio di Fuoco (2012)- Brock e Jenna 9. Il Bacio Immortale (2012) - Hunter e Corinne 10. Il Bacio Rubato ( 2012) - Brannoc e Danika 11. Darker after Midnight (-) - Chase e Tavia
Recensione per La corsa delle onde di Maggie Stiefvater. TRAMA: Succede ogni autunno, sull'isola di Thisby. Dalle gelide acque dell'oceano si spingono a riva i cavalli d'acqua, creature affascinanti e crudeli che gli abitanti catturano per montarli nella Corsa dello Scorpione. Il vincitore guadagnerà fama e denaro, i meno fortunati incontreranno la morte. Ma qualcosa cambia quando alla gare si iscrive Kate Connolly, capelli rossi e tempra di ferro. Kate è determinata a correre con la sua cavalla Dove, sfidando usanze secolari che vogliono solo concorrenti maschi e nessun cavallo ordinario. Certo, non ha molte possibilità contro Sean Kendrick, diciannove anni, il favorito, esperto domatore di cavalli. Nessuno dei due è preparato a ciò che sta per succedere, perché quest'anno la Corsa dello Scorpione non sarà solo questione di gloria e denaro, ma di amore e destino.
Era da un po’ che non mi capitava fra le mani un romanzo autoconclusivo e particolare come questo. A partire dall’incipit che già di per sé cattura l’attenzione “E’ il primo giorno di novembre e quindi,oggi,qualcuno morirà”. In questa semplice frase viene catturata tutta l’essenza del libro. Sin dai primi capitoli sembra di essere catapultati davvero su di un altro mondo dove la paura e l’asprezza della vita di tutti i giorni fanno da padrone. Siamo sull’isola di Thisby dove gli uomini vivono di pesca e lottano contro la natura stessa. Quando arriva l’autunno,su questa terra che a visto morire molte persone compaiono i capaille uisce ,una sorta di cavalli terribili e letali che escono dal mare e uccidono gli abitanti. Sono creature terribili e crudeli ,quasi impossibili da domare eppure tutti li guardano con ammirazione e terrore tanto da aver creato in loro onore la Corsa dello Scorpione. E’ questa una spaventosa gara in cui si cimentano i giovani dell’isola cavalcando questi temibili cavalli catturati lungo le spiagge. Da principio non riuscivo ad apprezzare questo libro perché la scrittrice era troppo prolissa e ciò di cui parlava si discostava molto dalla trama che avevo letto. Chi cerca una grande storia d’amore rimarrà un po’ deluso,ma non posso fare a meno di elogiare la Stiefvater per aver creato un’immagine davvero evocativa di quest’isola e delle creature che la popolano. E’ impossibile non rimanere atterriti dalla potenza e dalla crudeltà di questi cavalli marini che nella realtà dei fatti sono così per loro stessa natura.
L’atmosfera di Thisby è inquietante e misteriosa. E’ tutto cupo. Il paesaggio,il mare,la gente. Mi è sembrato davvero di sentire l’odore del sale sulla spiaggia. La storia è raccontata dal punto di vista dei personaggi principali Kate Connolly(Puck) e Sean Kendrick. Ognuno di loro ci fa provare emozioni diverse e ci fa vivere situazioni diverse che a circa metà del libro si intrecciano indissolubilmente. Kate e Sean sono due spiriti forti con un passato doloroso di perdite familiari. Kate vive con i fratelli (Gabe e Finn)di cui uno(Gabe) è intenzionato a lasciare l’isola. Questo per Puck è un duro colpo perché Thisby è la sua vita. Sono prossimi allo sfratto e hanno bisogno di soldi. E’ questa la ragione principale per l’iscrizione alla gara. Sean invece adora il cavallo che ha addestrato da una vita Corr e sogna di poterlo acquistare dal proprietario (Benjamin Malvern)che gli permette di cavalcarlo e di allenare i suoi capaille uisce. Sean è il vincitore della Corsa dello scorpione da quattro anni ed è forse il più bravo di tutti a domarli. Ma resta in disparte e si lascia tiranneggiare da Malvern solo per Corr. All’inizio è difficile apprezzare i continui dettagli e le descrizioni di tutto ciò che si trova sull’isola,così come si fatica ad apprezzare i due protagonisti che sono duri e segnati dalla vita seppure così giovani. Ma pagina dopo pagina è impossibile non soffrire con le loro paure o ammirare il loro temperamento battagliero e il loro orgoglio.
Non sono la classica coppia romantica, né c’è il tipico colpo di fulmine. Il loro amore è fragile,crepita tra i capaille uisce ed esplode nella gara finale ma non con triangoli o scene sensuali. E’ quasi un amore sublimato e forgiato nell’asprezza di quell’angusta terra. Non è solo l’amore fra due persone,ma anche per la famiglia,per la propria terra,per quelle piccole cose che rendono felici i comuni mortali. La scena più bella e che mi ha fatto battere il cuore è senz’altro quella in cui hanno cavalcato insieme su Corr. La Stiefvater è in grado di trasportare con la mente e con il cuore chiunque(splendida in Shiver). Puck ,intrepida e dal grande cuore, cavalcherà contro Sean per poterlo vincere. Non userà un capaille uisce ma il suo semplice cavallo(Dove). E mentre si preparano per la grande corsa sarà proprio Sean a istruire Kate col suo grande talento. Un finale mozzafiato che mi ha fatta trepidare neanche fossi stata lì. La paura di veder morire uno dei due ,la rabbia per il figlio di Malvern,mi hanno accompagnata fino al taglio del traguardo. L’aggressività di quelle feroci creature è stata forse la componente più agghiacciante di tutto il libro. Bastava un attimo di distrazione per vedere morire qualcuno. Crudo nella quotidianità ,letteralmente sanguinario. Nessun abbellimento e sentimenti veri, forti, di grande impatto. Coraggio, ambizione, rispetto, orgoglio, determinazione, dedizione. Tutto sapientemente mescolato per creare un romanzo non proprio poetico ma comunque ben scritto e da cui è impossibile togliere gli occhi. Una magia oscura e ammaliante . Grosso punto dolente è senz’altro il titolo che sostituisce quello originale, The scorpio race, molto più appropriato. La cover invece mi piace,è semplice e d’effetto.


Maggie Stiefvater:Maggie Stiefvater (Harrisonburg, 18 novembre 1981) è una scrittrice statunitense di romanzi di genere urban fantasy destinati ad un pubblico di adolescenti e giovani adulti.Ha frequentato il l'Università di Mary Washington a Fredericksburg (Virginia) laureandosi in storia. Attualmente vive in Virginia, dove è sposata con due figli Serie 
Books of Faerie: Whisper (Lament: The Faerie Queen's Deception, 2008) Destiny (Ballad: A Gathering of Faerie, pubblicato in Italia il 21 luglio 2011) 
Serie I Lupi di Mercy Falls: Shiver, 2010 (Shiver, 1 agosto 2009) Deeper, 2010 (Linger, luglio 2010) Forever, settembre 2011 (Forever, luglio 2011) 
Altri romanzi: La corsa delle onde (The Scorpio Races, pubblicato in Italia nel settembre 2012) An Infinite Thread (2008, inedito in Italia) Kiss Me Deadly (1 agosto 2010, inedito in Italia) The Raven Boys (2012, primo libro di una quadrilogia ancora inedito in Italia

Recensione per Seraphina- La ragazza col cuore di drago di Rachel Hartman. TRAMA: Regno di Goredd, oggi. Dopo una sanguinosa guerra durata quarant’anni, uomini e draghi tentano di dimenticare gli antichi rancori e convivere pacificamente. In realtà gli uomini non riescono ancora a fidarsi dei vecchi nemici e guardano con sospetto i draghi che, sotto sembianze umane, frequentano la corte e l’università. Per questo, ogni unione tra le due specie continua a essere severamente vietata. Seraphina – nata dall’amore illecito tra un uomo e un drago con sembianze femminili – è quindi costretta a nascondere a tutti la sua vera natura e a coltivare in gran segreto l’amore che nutre per l’affascinante principe Lucian. Quando l’instabile pace tra i due mondi viene minacciata, Seraphina deve però scegliere da che parte stare.  E la scelta sarà molto dolorosa.
                             

Eccoci qua di nuovo con un primo volume. Ormai gli autoconclusivi sono diventati davvero un’utopia. Affascinata dalla dimensione senza tempo in cui è ambientata la storia mi sono detta che poteva essere qualcosa di innovativo nel panorama letterario degli urban fantasy ma,rullo di tamburi,vi devo dire con mio sommo rammarico che mi sono trovata tra le mani la noia più totale. Dopo un inizio curioso in cui scopriamo l’origine della protagonista Seraphina,il romanzo perde lentamente i colpi. Non si capisce bene lo spazio temporale ma, fosse solo per quello, si potrebbe anche soprassedere. La sfinitezza sopraggiunge quando la Hartman comincia ad arricchire la trama di nomi ,usanze e costumi a cui è difficile stare dietro. La lettura diventa inevitabilmente ostica. Le descrizioni non aiutano a farsi un’immagine mentale dei personaggi,così come i dialoghi sono pesanti e a volte inconcludenti. Impossibile trattenere gli sbadigli  come pure impossibile riuscire a leggere più di un paio di capitoli per volta. Mi sono ritrovata in un caos di avvenimenti e di informazioni che sono riusciti solo a rendermi insoddisfatta. La storia d’amore non è nemmeno tale. Si tratta del classico sentimento tra dama e cavaliere sublimato negli sguardi e soffocato dal rigore morale del tempo e dalla condizione sociale. Ambientazione poco coinvolgente,personaggi privi di spessore e poco interessanti,una scrittura poco fluida che non brilla in alcun modo. Non c’è poesia né coinvolgimento.
Unico punto fermo del romanzo è Seraphina. Di lei abbiamo una buona conoscenza ed è forse il personaggio meno confusionario e più descritto fra tutti. È una figura che si evolve dall’inizio alla fine. La sua controparte maschile, Lucian Kiggs,è forse uno dei personaggi meno riusciti e accattivanti della storia. Il suo carattere è reso in modo tale da non suscitare alcuna simpatia nel lettore che si trova di fronte un uomo senza spina dorsale . Ci sono anche figure secondarie come lo zio di Seraphina o il padre o gli altri draghi,ma nessuno di questi viene presentato in modo soddisfacente o è in grado di balzare agli occhi di un attento lettore. Solo verso le ultime pagine la storia prende davvero corpo e si passa ad una parvenza d’azione,ma sinceramente non ci si può ridurre  a pochi capitoli per dare vita ad un buon lavoro. Come romanzo d’esordio va comunque detto che è originale seppure la messa in opera non sia stata delle migliori. Fortunatamente è una duologia. Per quanto riguarda la cover italiana mi sento di approvarla molto più di quella americana.


martedì 11 dicembre 2012

Recensione per Le ragazze morte sono  facili , sono quelle vive a creare problemi di Terry Garey. TRAMA: C'è qualcosa nel fatto di esser quasi morte che fa sì che una ragazza ripensi alle sue priorità. Prendete Nicki Styx: era una dark vintage, finché l'aver sfiorato l'aldilà l'ha lasciata con la capacità di vedere i morti. E in un attimo tutti gli spettri di Atlanta stanno già bussando alla sua porta. Ora le sue giornate consistono suo malgrado nel risistemare i pasticci lasciati dai cari estinti, nell'accompagnare i fantasmi verso la Luce... e nelle "lezioni private d'anatomia" del dott. Joe Bascombe, il giovane e brillante chirurgo che le ha salvato la vita. Tutto questo concentrarsi sui trapassati è una vera rottura, specialmente per una ragazza che preferirebbe passare il tempo giocando al dottore col suo nuovo e sexy boyfriend. Ma le cose si complicano ancora di più quando una sua amica stupidamente vende la propria anima al diavolo, e il nuovo dono di Nicki la fa incappare in una magia vudù. Insomma, per Nicki Styx morire è stato solo il primo dei suoi problemi.


Primo volume della serie Nicky Stryx ,personaggio davvero singolare che si è ritagliato un posto suo nel firmamento dei paranormal romance. La Garey è stata molto brava a dare vita ad una figura così diversa dal solito. Nicky è una giovane donna che ha avuto un’esperienza di pre-morte (salvata in extremis dal dottor Joe Bascombe)grazie alla quale ora è in grado di parlare con i trapassati che vengono puntualmente a farle visita per risolvere le questioni lasciate in sospeso e poter passare definitivamente a miglior vita. Nicky vive con Evan ,il suo miglior amico (gay)e insieme a lui gestisce un negozio di abiti vintage in Georgia ,ad Atalanta. Ma il potere di cui diventa padrona le causerà un mare di guai. Spiriti da ogni dove cominceranno a darle il tormento coinvolgendola in rocambolesche avventure in cui rischierà la vita diverse volte. Verrà affiancata dal bel dottorino Bascombe che ritrova in lei la sorella gemella della ex-moglie.
Un amore nato sulla falsa riga di un matrimonio andato male. Eppure la storia si evolve gradualmente sbocciando pagina dopo pagina tra battute irriverenti e situazioni esilaranti. Il ritmo del romanzo trascina il lettore pagina dopo pagina con dialoghi forse un po’ troppo serrati lasciando poco spazio a descrizioni o quanto altro. Una prosa fluida e leggera ma niente di straordinario o particolarmente prolissa. Il tema della magia e del paranormale è ampiamente espresso con ricorrenti riferimenti al woodoo e terminologia ad esso attinente. Incantesimi,animali morti,cerimonie religiose. La Garey non ci fa mancare niente,anzi a volte ho trovato la storia un po’ troppo carica e appesantita . L’unica arma vincente è senz’altro lo stile dissacrante con cui viene affrontato un tema così cupo come l’oltretomba con annessi e connessi. I personaggi si delineano a mano a mano che il libro prende corpo. Nicky ,per nel suo essere cinica,è fin troppo generosa verso il prossimo. Joe,è forse quello che mi è piaciuto di meno. Sia perché fa di Nicky un caso da sfruttare per i suoi studi sia perché è identica alla moglie.
Evan invece mi intriga molto. E’ un ottimo consigliere e è un tipo con i controfiocchi. Divertente e accattivante. Caprice(spirito che tormenterà a lungo Nicky)fa solo da contorno ed è cattiva al punto giusto. Una sapiente dose di umorismo condisce il tutto smorzando a volte la ripetitività delle situazioni e il macabro di certi riti. Pur trovando spunti per un buon romanzo non sono riuscita ad apprezzare questa storia che molti hanno trovato davvero interessante. Probabilmente sono io che amo una prosa più ricca e meno dialogata o che comunque prediligo amori romantici e veri. Qui mi sempre tutto da limare e anche troppo forzato. Quasi di sicuro leggerò il seguito ma devo ammettere che per ora non sono rimasta particolarmente colpita o soddisfatta. Appunto davvero negativo alla copertina. E’ orribile.