martedì 18 settembre 2012

Quattordicesima recensione per After di Jessica Warman. TRAMA: Elizabeth ha appena festeggiato i diciotto anni con i suoi migliori amici sullo yacht di famiglia. Durante la notte qualcosa la sveglia. Colpi sullo scafo, da fuori, a pelo d'acqua. Liz esce a guardare... In mare c'è un cadavere. Il suo. Mentre si osserva galleggiare con un senso di straniamento e vertigine, la raggiunge Alex, un suo compagno di scuola morto un anno prima. Insieme, i due cercano di capire perché non sono andati "oltre", perché vagano sulla Terra senza poter comunicare con nessuno eppure vedendo e ascoltando tutto, e per colpa di chi sono morti. Elizabeth assiste così alle indagini sul suo omicidio, e scoprirà che tutti, a cominciare dai suoi genitori, sua sorella e il suo fidanzato, nascondono dei segreti. Che forse sarebbe stato meglio non svelare... Un romanzo a dir poco avvincente. Inquietante e con un risvolto giallo la Warman ha creato una storia quasi surreale. Elisabeth,la protagonista è la solita ragazzina viziata che ha tutto dalla vita fin quando la sua sconsideratezza la porta alla rovina di sé stessa(niente spoiler altrimenti non c’è più il gusto della lettura). La sua morte diventa un mistero e lei nelle vesti di uno spirito cerca di capire perché è morta,chi l’ha uccisa e come i suoi potranno andare avanti senza di lei. Alex è un compagno di scuola morto l’anno prima che la guida alla scoperta del mondo di mezzo dove si trovano. Le insegna ad andare indietro nel tempo e a ricordare per poter scoprire cosa si cela dietro la sua morte. Così Elisabeth scopre che niente nella sua vita era perfetto e che chi le stava intorno nascondeva segreti. Il padre che tradiva la madre,il suo ragazzo che la tradiva,le sue amiche egocentriche anche nella sua morte e sua sorella che era l’altra donna del suo ragazzo. Nel dolore delle tristi scoperte Elisabeth trova una verità devastante. E’ una specie di thriller psicologico che tiene incollati fino all’ultima pagina nel sapere chi è il colpevole. In verità un’idea me l’ero fatta dopo un po’ di pagine,ma le motivazione erano più oscure del previsto. Una trama non troppo complessa ma articolata e cupa che non lascia niente al caso. Gli spiriti sono un argomento poco gettonato ma che qui incutono davvero soggezione. I personaggi son ben strutturati con un loro carattere preciso. Li conosciamo tutti perché Elisabeth in prima persona(voce narrante)ce li descrive con parole facili. I sentimenti dominanti sono molti. La paura,l’orrore,l’inquietudine,la rabbia,il dolore,il rimpianto e per ultimo anche un immenso amore. Trovo senz’altro una morale in questo insolito romanzo. Per tutti c’è il perdono e che forse i morti vegliano sempre su di noi. Ovviamente non c’è una vera storia d’amore,o meglio c’è il rapporto dolce che Elisabeth ha creato con il suo ragazzo (quando ancora in vita) e che malgrado tutto continua a volerle bene anche dopo morta. Ho scoperto pagine davvero tristi,ricche di emozioni più negative che positive,ma la storia purtroppo non è una favola con il principe azzurro. Pur nella sua drammaticità mi ha colpita e affascinata. Una lettura di sicuro non a cuor leggero,ma nemmeno impegnativa. Tre stelline.

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