mercoledì 24 ottobre 2012
Ventunesima recensione per In verità è meglio mentire di Kerstin Gier. TRAMA: 158 di quoziente intellettivo, plurilaureata, brava musicista, una maga con i numeri, carina, un po' freak e... vedova a nemmeno trent'anni: Carolin trova che la sua vita sia decisamente complicata e che la sua intelligenza rappresenti più che altro un impiccio nella ricerca della felicità. Ha abbandonato il fidanzato Leo per il padre di lui, Karl, uomo ben più affascinante e in grado di apprezzare le qualità di lei. Ma dopo cinque anni Karl muore lasciandola in un mare di guai, primo fra tutti una favolosa eredità di cui Carolin non sospettava l'esistenza, e un esercito di parenti infuriati che la rivendicano. Fra pessime psicoterapeute, farmacisti sospettosi e avvocati minacciosi, Carolin cerca di superare il suo dolore, cavarsi fuori dai guai e, perché no?, trovare l'uomo giusto per lei e a cui non importa se è "troppo" intelligente.
Una lettura esilarante che mi ha piacevolmente colpita. Nulla a che vedere con la Trilogia delle Gemme,perché qui la Gier sembra completamente diversa ,eppure è stata grande. Anche se la storia è un po’ inverosimile l’ho trovata ironica e scorrevole. La protagonista,Carolin,è una ragazza un po’ goffa a cui le succedono di tutti i colori. Rimasta vedova giovane,dopo aver sposato Karl,un uomo molto più maturo e padre dell’ex ragazzo,la troviamo in piena crisi post lutto. Seppure sia annichilita dal dolore ,Carolin ricomincia lentamente a vivere raccogliendo i cocci del suo cuore. Va in cura dalla psicologa Khartaus Kurten(che ha un figlio il cui nome inizia per K)che è davvero un personaggio singolare e divertente che mi ha strappato più di un sorriso. Ma Carolin ha accanto a sé la sorella e il cognato,il vicino Krapfen,il farmacista e si trova a dover fronteggiare i problemi di un’eredità contesa di cui nemmeno conosceva l’esistenza. Saranno i familiari del marito ,come l’ex ragazzo, a sbarrargli la strada. Una scrittura briosa, piacevole e accattivante. L’uso dei flashback è ottimale e ci permette di aver accesso al passato di Carolin,a come è nata la sua storia d’amore e di dolore. Certo ho trovato strano il modo di affrontare il lutto,ma questo non è un libro su come superarlo,è una storia che parla di una donna intelligente ,intimidita dalle sue stesse potenzialità e desiderosa di essere amata. Il finale mi è sembrato decisamente frettoloso e comunque aperto e muoverei anche una critica alla cover davvero deludente,ma non si può avere tutto.
La cover tedesca invece mi è piaciuta molto
Quella spagnola un pò meno.
Lo consiglio a chi non cerca una vera storia d’amore ,ma a chi vuole qualcosa di poco impegnativo e senza una trama particolarmente complicata. Qui i personaggi sono pochi,non ci sono intrighi,non c’è azione eppure la storia regge bene con i suoi dialoghi pungenti e serrati.
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