giovedì 17 maggio 2012

Diciassettesima recensione per Torment di Kate Lauren. Secondo volume della quadrilogia Fallen. In questa seguito troviamo che Daniel lascia Luce al sicuro a Shoreline, un collegio della California (scuola di nephilim)e quando lei lo vede andare si sente smarrita. È questo il dolore più grande: perché lui è il suo amore da sempre, l’angelo caduto che dà un senso alla sua vita. Luce stenta a capire quello che succede. A lei, a loro, al mondo. Imparerà a combattere,verrà istruita nel miglio modo possibile. Scoprirà quindi che infuria una guerra tra potenze celesti e infernali. Ma in quella stessa scuola incontrerà un ragazzo dolce e incredibilmente normale(Myles) che la alletterà verso una vita scevra di problemi molto più grandi di lei. Riuscirà Daniel a trattenere la sua Luce?Devo dire che in questo secondo romanzo mi sono persa un po’. La linea di demarcazione fra bene e male diventa confusa. Cambiano i luoghi,cambiano i personaggi,cambiano i sentimenti. Una Luce molto insicura di sè stessa(gelosia causata da Shelby) e di un Daniel che non si fa quasi mai vedere. Stavolta vediamo il male e il bene cooperare,ma niente di sensazionale. Ho trovato la fantasia della Lauren un po’ spenta,a volte i dialoghi sembrano messi lì senza alcuna funzione,solo per aumentare il numero delle pagine. A tratti la storia diventa caotica e fin troppo difficile da dipanare. Mi è mancata la figura di Daniel così poco partecipe ma sempre dolcissimo. Scopriamo finalmente qualcosa … la funzione delle ombre oscure . Nella realtà sono Annunziatori,una sorta di “timegate” ,cancelli del tempo ,attraverso i quali è possibile spostarsi. Critico il fatto che i personaggi malgrado il romanzo precedente non acquistano spessore,non sanno di ben definito. Solo qualche frase qua e là a attirato la mia attenzione"A volte le cose belle entrano nella nostra vita così, dal nulla. Non sempre siamo in grado di capirle, ma dobbiamo riporre in loro la nostra fiducia. So che vuoi mettere in discussione ogni cosa, ma talvolta paga di più avere un po' di fede". Cliffhanger finale che è l’unica cosa che spinge a leggere il seguito. La cover è migliore della precedente,ma do soltanto due stelline.

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