martedì 22 maggio 2012
Ventunesima recensione per Il principe della notte di Jasmine Cresswell. Romantico e raffinato,racconta del conte di Albione, un nobile italiano che vive di notte, circondato da un alone di timore e rispetto in una villa sperduta nella campagna modenese. Lei è Cordelia Hope, delicata bellezza inglese, che all’improvviso piomba nella sua casa e nella sua vita insieme alla cugina e ad una serva. Ben presto Cordelia si rende conto che in quel conte affascinante e tenebroso c’è qualcosa di strano, e l’inaspettata connessione dei loro pensieri(mi ha fatto ripensare ai Carpaziani della Feehan) la porta a conoscere non solo i suoi segreti ma anche i suoi desideri per lei. Eppure, invece di esserne spaventata, Cordelia è irresistibilmente attratta da quel vampiro, di cui ora brama l’amore… Va detto subito che la storia si intreccia al periodo storico in Italia . Siamo al tempo di Garibaldi con la preparazione dei moti di indipendenza nazionalisti che portarono all'unità il nostro paese e il contesto ne viene chiaramente influenzato. La scrittura è fluida,piacevole anche se la Cresswell si perde dietro a Napoleone e ai suoi intrighi per dare modo alla trama di dipanarsi e prendere corpo. Troviamo una nuova mitologia dei vampiri che stavolta sembra discendano dalle stelle e che siano una sorta di alieni in attesa di una navicella che li riporti indietro. Questi Vampyr quando possiedono le donne,per procreare devono essere sicuri che siano vergini. L’atto è brutale e spesso la donna nemmeno rimane incinta perché muore. Chi si salva mette al mondo un maschio e perde la vita durante il parto. Albione essendo un Vampyr ha molto da sentirsi in colpa per tutte le donne che ha ucciso e si innamora all’istante di Cordelia,per questo cerca di tenerla lontana e non approfittare di lei. A costo di ammalarsi ripetutamente per il fatto di non potersi accoppiare. Cordelia invece è compassionevole e per nulla spaventata dalla verità che le si prospetta davanti. Cede senza alcuna recriminazione e mette al modo guarda caso una femmina Vampyr perché si rende conto che la generazione unicamente maschile era dovuta alla violenza dell’atto con cui avveniva il concepimento. Invece con lei Albione diventa un altro genere di Vampyr e il miracolo avviene. Un romanzo ricco d’azione e di colpi di scena,forse un po’ troppo carico di riferimenti storici,ma ben orchestrato. La scrittura mi ricorda molto quella si Susan Squires. L’attrazione dei protagonisti è potente, sensuale, ma la descrizione è sempre molto psicologica e poco fisica. E forse questo è uno dei punti forza. Tre stelline.
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