giovedì 10 maggio 2012

Nona recensione per La cacciatrice di anime di Darynda Jones. E’un romanzo urban fantasy, che mischia al suo interno elementi romantici e polizieschi. La protagonista si chiama Charley Davidson. Il suo lavoro è quello di detective privata, ma coopera con la squadra di polizia di suo zio. In realtà lei è molto più di questo. Lei è un angelo della morte ovvero, vede i morti, può interagire con loro ed è tramite il suo corpo che possono passare nell'aldilà. Il fatto di parlare con i morti fa sì che possa chiedere direttamente a loro le cause del decesso e chi è stato ad ucciderli. Charley però si deve scontrare con la reticenza di chi la circonda, con le prese in giro di chi la considera una pazza squilibrata che parla da sola, e con i soliti pregiudizi a cui vanno incontro le persone "diverse". In più c’è un'inquietante ombra che popola i suoi sogni . Un’ombra che mischia male e bene senza che lei riesca a distinguerli chiaramente. Questo è Reyes … il figlio di Satana che da sempre la protegge. Ma quale sarà il loro destino?E chi è stato ad uccidere i tre avvocati che da morti sono andati da lei?Cosa si nasconde dietro le loro morti?Partiamo dal principio. Questo libro non sa di niente. L’ho letto per vedere se un pizzico di giallo unito al fantasy fosse nelle mie corde,ma mi sono decisamente dovuta ricredere. Manca completamente di descrizioni,ma abbonda in eccesso di dialoghi. Per questo è di pesante lettura. Bisogna essere costantemente concentrati per non perdere il filo. Ci sono un mare di personaggi per nulla caratterizzati. Solo lei trasmette qualcosa. Il suo passato viene tratteggiato qua e là con riferimenti alla vita passata . I problemi familiari,le amicizie,i dubbi e le incertezze. Reyes compare poco,è l’immagine di un dio bellissimo e inquietante che la protegge e al tempo stesso è il suo amante onirico. Si sa che ha un passato burrascoso essendo figlio reincarnato di Satana e si nasconde da lui. Accanto a Charlie c’è lo zio,i colleghi di polizia(scettici all’inverosimile),un’amica del cuore,il padre. Nessuno di loro ha personalità. Il suo compito di traghettatrice è trattato all’acqua di rose,poco convincente e mal descritto. E poi è perennemente nei guai ,si fa male in continuazione e se non ci fosse Reyes sarebbe sotto terra da un pezzo. Le scene hot poi non trasmettevano niente. Brevi,smozzicate,appena passionali. La trama è piuttosto articolata . Di per sé poteva essere un buon libro se fosse stato costruito meglio. Uniche due note positive: 1- Copertina : deliziosa anche se con la storia non ci azzecca niente. 2- Umorismo sopra le righe della protagonista. E’ l’unica cosa che spezza la monotonia della storia”Mentre di solito pesavo sui 55 kg,non so per quale inspiegabile motivo,nel lasso di tempo che intercorreva fra il dormiveglia e la sveglia effettiva,ne pesavo circa 200 buoni. Dopo una breve lotta in stile balena piaggiata,rinunciai.”. Divertente il signor Wong ,un morto che lei ha in casa e sta tutto il giorno girato di spalle come un sopramobile. 3- Decisamente bocciato. Una stellina.

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