giovedì 21 giugno 2012
Diciannovesima recensione per Red di Kerstin Gier. Primo volume della Triologia delle gemme. TRAMA: Per l’amica Leslie, Gwendolyn è una ragazza fortunata: quanti possono abitare in un palazzo antico nel cuore di Londra, pieno di saloni, quadri e passaggi segreti? E quanti, fra gli studenti della Saint Lennox High School, possono vantare una famiglia altrettanto speciale, che da una generazione all’altra si tramanda poteri misteriosi? Eppure Gwen non ne è affatto convinta. Da quando, a causa della morte del padre, si è trasferita con la mamma e i fratelli in quella casa, la sua vita le sembra sensibilmente peggiorata. La nonna, Lady Arisa, comanda tutti a bacchetta con piglio da nobildonna e con l’aiuto dell’inquietante maggiordomo Mr Bernhard, e zia Glenda considera lei, Gwen, una ragazzina superficiale e certamente non all’altezza del nome dei Montrose. E poi c’è Charlotte, sua cugina: capelli rossi, aggraziata, bravissima a scuola e con un sorriso da Mona Lisa. E’ lei la prescelta, colei che dalla nascita è stata addestrata per il grande giorno in cui compirà il primo salto nel passato. Charlotte si dà un sacco di arie, ma Gwen proprio non la invidia: sa bene che si tratta di una missione pericolosissima non solo per la sua famiglia ma per l’umanità intera, e da cui non potrebbe esserci ritorno. E non importa se Charlotte non viaggerà sola ma sarà accompagnata da un altro prescelto: Gideon de Villers, occhi verdi e sorriso sprezzante… Gwen non vorrebbe davvero trovarsi al suo posto. Per nulla al mondo…
Concordo con molti dicendo che la trama di questo romanzo è davvero avvincente e complessa. E’ difficile stare dietro a tutti i nomi e alle potenzialità del cronografo. Belle le ambientazione,come pure la scrittura fluida e serrata all’occorrenza. Una prima parte un po’ noiosa ,dove troviamo la vita della protagonista persa nel suo mondo adolescenziale con la solita carenza di attenzioni maschili. Troviamo inoltre il sofferto rapporto con una famiglia che nasconde molti segreti. Una delle note negative di questo romanzo è senz’altro la caratterizzazione dei personaggi. Gwen ,ovviamente è il fulcro della storia. Lei sì che ha una personalità. Un po’ bambinesca,con crisi isteriche tipiche delle donne,con una buona dose di coraggio e altruismo,con tutti quei buoni sentimenti tipici dei romanzi di questo genere. Gideon invece non sa di niente. In pratica suona il violino,balla,sa lottare col fioretto,conosce le lingue ma dei suoi pensieri e delle sue emozioni siamo all’oscuro. Sembra troppo superficiale e considera le ragazze sciocche. Altra nota negativa è la storia d’amore in sé stessa. Molto marginale e a prima vista senza senso. C’è un unico bacio che nemmeno c’entra niente visto che le emozioni,almeno per lui sembrano non toccarlo. Ovviamente lascia spazio ad un seguito di gran lunga più emozionante e pieno di intrighi. Resta il mistero di ciò che Gwen ha visto durante un salto temporale: lei e Gideon che si baciano. Non mi sento di elogiare una storia che di per sé ha una trama coinvolgente ,ma che nei fatti è lacunosa e lascia ai personaggi poco spazio. Non c’è equilibrio fra introspezione e azione. Domina senz’altro la seconda parte lasciando al lettore una sensazione di attesa e di gusto amarognolo nemmeno quel misero bacio riesce a camuffare. Tre stelline ma ho delle riserve.
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Anche a me questo libro non ha entusiasmato molto, ma ti assicuro che dal secondo volume in poi la serie migliora decisamente, tant'è che è diventata in pochi mesi una delle mie preferite =)
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