domenica 24 giugno 2012
Ventiquattresima recensione per 7 il numero maledetto di Barnabas Miller e Jordan Orlando. TRAMA: Mary Shayne desiderava che il suo diciassettesimo compleanno fosse speciale, un evento da ricordare, ma di certo non immaginava che si sarebbe svegliata nuda, nel letto di un negozio di mobili, con i postumi di una terribile e inspiegabile sbronza. E la giornata prosegue nel peggiore dei modi: a scuola nessuno le fa gli auguri, né le sue migliori amiche, Amy e Joon, né il suo ragazzo, Trick, che anzi la lascia. Con il trascorrere delle ore, Mary si convince sempre di più che qualcuno sta tramando contro di lei, e i fatti le danno ragione: prima della fine della giornata viene uccisa a sangue freddo. Ma la morte non è che l’inizio di una nuova odissea. Mary si ritrova intrappolata in uno strano limbo, costretta a rivivere il giorno della propria morte attraverso gli occhi delle sette persone che le erano più vicine, ognuna delle quali – scoprirà con sgomento – aveva più di una ragione per odiarla. Ma chi di loro l’ha uccisa? E perché? Per scoprirlo e cercare di cambiare il corso degli eventi, Mary dovrà fare i conti con i dolorosi misteri e gli inconfessabili segreti che si nascondono sotto la patina dorata del suo mondo perfetto.
Pazzesco! Non trovo un’altra definizione. Un thriller al cardiopalma che mi ha tenuta col fiato sospeso fino alla fine. Forse l’inizio è di una lentezza snervante. Si fatica a capirci qualcosa,poi la storia prende corpo con sorprendente facilità. Ben scritto,fluido,brilla per la suspense che schizza fuori da ogni pagina. Ripercorriamo per intero il giorno in cui Mary va incontro alla morte senza sapere chi è stato,poi comincia il caos. Lo spirito di Mary si incarna in ogni singolo partecipante del complotto a suo carico. Scopriamo così che esiste una antica maledizione in cui 7 persone dovranno punirne una cattiva fino alla sua morte. Scopriamo che il padre di Mary è morto a causa della stessa maledizione. Dopo averla usata. Perché?Perché la traduzione è sbagliata e a morire non è la persona punita se quest’ultima comprende di essere stata cattiva. Mary si ritrova quindi nel corpo dei suoi migliori amici e persino di sua sorella Ellen,colei che ha ordito il piano(la accusa di aver cercato di uccidere la madre e di rovinarle la vita). Ognuno di loro la odia. Joon perché le ha rubato il ragazzo,Amy perché è innamorata di lei e l’ha respinta,Patrick,il suo ragazzo perché gli ha rovinato il rapporto con la madre,Dylan,amico di Hellen perché vuole aiutarla,ma sarà lui a tirarsi indietro e a favorire lo spezzarsi dell’incantesimo. E infine si ritroverà nel corpo di sé stessa,perché anche Mary si odia con tutto il cuore. Sarà un continuo saltare da un corpo all’altro verso la scoperta di un complotto che ha dell’incredibile e che spinge a riflettere su quanto ,a volte ,si facciano cose assurde per stupidità. E Mary avrà modo di comprendere il suo egoismo,la sua vanità,il suo disinteressamento verso gli altri. Proprio ciò che la condurrà al’Akh liberando la sua anima. Un finale che mi ha sorpresa ma non delusa perché in fin dei conti tutti abbiamo la possibilità di riparare ai nostri torti. Ricco di descrizioni sia ambientali che emotive. Non si tratta di scene di azione,ma piuttosto di un intreccio ben orchestrato a fare di questo romanzo una chicca nel suo genere. Cupo,da brivido,contorto,ricco di tensione. Pecca imperdonabile,il finale tirato per i capelli,come se si volesse sistemare tutto in fretta e furia,tanto che in alcuni punti non c’è chiarezza. Ogni pagine serve ad infittire e al tempo stesso a schiarire la trama catapultandoci in un incubo allucinante. E’ come entrare e uscire da un sogno mai voluto. Davvero interessante. Tre stelline.
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