giovedì 30 agosto 2012

Ventitreesima recensione per Wicked - I segreti delle sorelle Cahill di Jessica Spotswood. TRAMA: Cate Cahill ha sedici anni e una grande responsabilità: ha promesso alla madre morente di proteggere sempre le sorelle. Un compito tutt’altro che facile, visto che le tre sorelle Cahill sono streghe. E visto che una crudele confraternita di monaci le perseguita per metterle al rogo. Grazie al diario della madre, Cate scopre l’esistenza di un’eccentrica libraia e di suo figlio, il bellissimo Finn. Cate e Finn leggono i Libri Proibiti, dove si parla di un’antica profezia che sembra riguardare proprio le sorelle Cahill. Primo volume di una serie che ho atteso con curiosità e che purtroppo non ha soddisfatto le mie aspettative. Non posso negare che la Spotswood sappia il fatto suo. Raccontato in prima persona e quindi più immediato ci offre un affresco di fine Ottocento splendido e raccapricciante al tempo stesso. Un tempo in cui le donne erano messe al rogo anche per semplici sospetti (o comunque messe in manicomio). Tutto il romanzo può senz’altro definirsi storico e in piccola parte paranormale,ma aggiungere il termine romantico è eccessivo. I personaggi femminili sono ben caratterizzati e molto diversi fra loro. Cate,molto materna e piena di sentimento,Tess,ancora una bambina e Maura senz’altro la più ribelle. Quelli maschili non spiccano. Finn Belastra,lo studioso che fa battere il cuore a Cate e Paul Mcleod,l’amico d’infanzia. Per quanto riguarda la storia d’amore non mi aspettavo certo scene hot visto che tratta un periodo storico dove anche il semplice sfiorarsi era considerato indecoroso. Ma avrei gradito un intreccio molto più forte. L’ipotetico triangolo amorosa fra Cate,Finn e Paul è appena accennato ma non decolla mai e il vero amore viene soffocato dalle responsabilità familiari che valgono per tutti. Cate per le sue sorelle e Finn per la madre e la sorella. Il loro sentimento viene schiacciato negli ingranaggi della Sorellanza e della Confraternita di cui i protagonisti entreranno a far parte creando un divario incolmabile di cui forse si scoprirà qualcosa nel prossimo volume. L’aspetto paranormale compare in molte pagine ma il suo effetto è limitato dalla pericolosità della situazione. La scrittura è senz’altro ottima ,ma forse perché sono di gusti strani ,non mi ha entusiasmata. Ho trovato questa storia pesantemente ridondante ,soprattutto all’inizio dove Cate mi martellava la testa sempre con le stesse parole. La sua promessa alla madre,il bisogno di nascondere i poteri,il suo sentirsi schiacciata dal gravoso compito di badare alle sorelle. Devo ammetter che la noia mi ha fatta sbadigliare molto. Per il resto del libro,l’intreccio ha preso corpo snodandosi in qualche piccolo colpo di scena riguardante Maura e Tess e un briciolo di azione verso il finale che riserva una conclusione scontata e poco soddisfacente. C’erano varie possibilità per aprire ad un seguito,ma la Spotswood è stata di una banalità incredibile compromettendo l’ottimo lavoro di ambientazione. Due stelline.

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