martedì 3 luglio 2012

Quinta recensione per Il mio angelo segreto di Federica Bosco. TRAMA: Da quel terribile giorno di febbraio, quando il mare l’ha inghiottita, il tempo per Mia si è fermato. Dal sonno profondo in cui è precipitata e da cui sembra non volersi ridestare, Mia si sente però al sicuro. Il suono di una voce che lei conosce bene la avvolge e la protegge, la tiene lontana da qualsiasi sofferenza e la trasporta in una sorta di sogno, in cui può sentirsi ancora vicina a chi ama. Quella voce è più forte di tutte le altre che ha intorno e che la chiamano, cercando in ogni modo di farle aprire gli occhi. Ma lei non ha alcuna intenzione di tornare alla sua vita di un tempo. Finché, dopo quasi due mesi, Mia finalmente si risveglia. Qualcuno ha voluto che tornasse a vivere, qualcuno con cui Mia riesce ancora a parlare, e che non vuole smettere di ascoltare. Qualcuno che la ama più della sua stessa vita e che ha fatto di tutto per salvarla... Secondo volume della trilogia Innamorata di un angelo. L’inizio della storia è davvero molto triste con una Mia che è l’ombra di sè stessa. Intrappolata nel suo corpo e con una voce in testa che le dice che il suo Patrick non è morto. La protagonista non è più la ragazza felice dell’altro romanzo. Non ha più una vita,un sogno,un ragazzo. L’amica Nina l’ha abbandonata perché le ha taciuto la storia con il fratello. Una volta fuori dal coma per Mia è un calvario. Eppure il romanzo non manca mai di sorprenderci . Con la sua sferzante ironia e la voce di Patrick nella testa Mia torna a vivere sostenuta dall’amore di nonna Olga che qui fa da padrona con i suoi consigli e il suo affetto. Personalmente non ho amato questa storia come la precedente perché la storia d’amore diventa immaginaria seppure di grande effetto. Mia è costretta a diventare grande ,a razionalizzare che il suicidio è stato un errore e a capire che la vita è vita comunque. Riscopre in sé la capacità di andare avanti senza impazzire dal dolore. Ho trovato perfetta l’idea della presenza di Patrick come voce interiore in grado di smuovere davvero le fondamenta dell’esistenza di questa ragazza che affronta le sue paure e si getta nella vita con una nuova risolutezza ritornando a coltivare sogni creduti impossibili. La danza prima di tutto. Ma sul finale troviamo una Mia che ormai ha una grande consapevolezza di sé,una Mia che non sogna più di danzare,ma la libertà. Un romanzo che è una sorta di percorso ad ostacoli andando dall’adolescenza all’essere quasi adulto. E seppure venato di momenti dolorosi e di una tristezza infinita fa in modo che la protagonista brilli per forza interiore e coraggio. Tre stelline .

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