lunedì 30 luglio 2012

Quarantunesima recensione per La probabilità statistica dell’amore a prima vista di Jennifer E. Smith. TRAMA: New York, aeroporto JFK. Ore 18.56 Poteva andare in mille altri modi. Se non avesse aspettato l'ultimo momento per provarsi il vestito. Se non avesse dimenticato il libro. E se avesse corso un po' più in fretta per raggiungere il gate. Forse sarebbe arrivata in tempo. Hadley non riesce a credere di aver perso il volo che avrebbe dovuto portarla a Londra, al matrimonio di suo padre. Per soli quattro minuti! Che cosa sono quattro minuti? Il tempo di un'interruzione pubblicitaria, di una pausa tra una lezione e l'altra, della cottura di un piatto nel microonde. Eppure è bastato quel piccolo, imprevedibile ritardo per mandare tutto all'aria. E ora eccola lì, costretta ad aspettare il volo successivo, davanti a un check-in deserto, con la valigia in mano e un groppo in gola. Ma, proprio in quel momento, i suoi occhi incontrano quelli di Oliver, il ragazzo più bello che abbia mai visto. Un sorriso, qualche battuta e Hadley scopre di essere seduta accanto a lui in aereo. È timida, ma inspiegabilmente trova naturale confi darsi, come se lo conoscesse da sempre. Gli parla di suo padre, quel padre assente e distante che ora sta per sposare una donna che lei non ha mai avuto il piacere - o il dispiacere - di incontrare. Oliver, invece, è ironico e vagamente misterioso, e per qualche ora riesce a distrarla dai pensieri che le affollano la mente. E a farla innamorare. Quando l'aereo atterra, si scambiano un bacio appassionato subito prima di perdersi nella folla del ritiro bagagli. Sembra la fi ne di un idillio destinato a durare solo poche ore e invece... Hadley e Oliver si ritrovano. Nel posto più inaspettato di tutti, perché l'amore è sempre inaspettato. Primo aggettivo che mi viene spontaneo da utilizzare è insolito. Un romanzo breve,leggero,fresco. Una scrittura che non brilla per grandi paroloni o fantasmagoriche descrizioni. E’ l’incontro di due persone,il destino. Hadley soffre per le seconde nozze del padre che ha abbandonato la famiglia per crearsene una nuova(ha avuto il coraggio delle sue azioni). Oliver soffre per il funerale del padre impenitente dongiovanni che ha rovinato la vita alla famiglia(dove tutti sapevano ma facevano finta di niente). Due storie diverse eppure con una figura in comune. Un padre che ha avuto o meno la capacità di prendere decisioni che hanno portato comunque dolore e delusione. Un padre che potrà ancora dare molto e un altro che ormai non c’è più trascinandosi dietro l’amarezza di una famiglia. Poche ore di volo sono sufficienti a fare aprire il cuore dei due protagonisti come mai prima d’ora. Anche se Hadley è diffidente e Oliver misterioso. Pur trattandosi di una breve storia mi ha conquistata,emozionata,catturando la mia attenzione senza venire a noia(a parte le troppe descrizioni dentro l’aeroporto su cui la Smith si è dilungata troppo).Mi sono lasciata cullare da questa probabilità statistica dell’amore a prima vista che è poi l’argomento di studio all’università di Oliver. Mi rammarico del fatto che la lettura sia finita troppo in fretta. Mi sono bastate un paio d’ore e l’avevo già chiuso. Sembra quasi un racconto a metà e forse per questo sono rimasta un po’ delusa,ciononostante ho apprezzato la semplicità con cui la Smith è riuscita a imbastire una trama per nulla scontata(a parte il finale). Persino la copertina mi è sembrata deliziosa. Consiglio di leggerlo non aspettandosi un capolavoro ,ma semplicemente per scoprire che l’amore è sempre dietro la porta soprattutto quando nessuno se lo aspetta. Tre stelline.

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